Maria Lai

Maria Lai

Dati anagrafici

Cognome: Lai

Nome: Maria

Nata: Ulassai, 27 settembre 1919 e Cardedu, 16 aprile 2013

Cittadinanza: Italiana

Residenza: Sardegna, Roma, Venezia, mondo

Stato civile: Sposata con l’arte

Professione: Artista Connotati e contrassegni salienti: artista raffinata che connette mito e fiaba, e la lievità del gioco al rigore della ragione.

Statura: figura fragile e minuta

Capelli: bianchi

Occhi: scuri

Pittogrammi

La sua storia

La natura come parte integrante dell’umanità

Maria Lai in una piccola comunità tra le montagne rocciose della Sardegna.

A vent’anni lascia la sua isola per trasferirsi a Venezia senza aiuto finanziario alcuno da parte della famiglia, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti, dove frequenta un corso di scultura con Arturo Martini e Alberto Viani.

Inizialmente è disarmante per lei la figura del suo maestro, che fatica a accettare le donne nel mondo dell’arte: solo in seguito comprenderà quanto siano importanti le sue lezioni, trovando diverse affinità con Cambosu, cioè sul valore del ritmo, “in questo caso nella scultura”.

Negli anni Sessanta, dopo le prime esperienze artistiche scultoree, Maria Lai sperimenta nuovi linguaggi e nuovi materiali compositivi in cui si mescolano scultura, pittura, disegni a china, acquerelli, collages, lavori con stoffe e carte, libri cuciti, statuette fatte di pasta di pane, terrecotte, recupero degli antichi telai della filatura.

Le tessiture di fili rinviano alla tessitura delle narrazioni, facendo emergere alfabeti e parole perdute; molte delle opere sono state esposte alla Biennale di Venezia del 1978.

Celebri sono i suoi interventi ambientali, tra cui l’installazione Legarsi alla montagna con la partecipazione dell’intera collettività: un nastro ricavato da strisce di tela jeans cucite l’una all’altra e lungo 27 km, Viene fatto scendere dalla montagna e, dopo averla abbracciata quasi a Volerne Contenere i Sussulti franosi, attraversa il paese annodandosi alle porte di tutte le case, in un gesto di ritrovata solidarietà. Anno 1971 per lei un anno triste a causa della perdita dell’unico fratello Gianni e contemporaneamente pieno di attività.

Artisticamente espone presso la Galleria Schneider di Roma, i primi Telai: avvicinamento all’arte tessile favorito dall’incontro con il maestro Enrico Accatino che inizia a operare per il rilancio dell’arte tessile, coinvolgendo anche alcune manifatture sarde.

Iniziano a chiederle delle collaborazioni per delle copertine, ma soprattutto iniziano le prime operazioni sul territorio. In questi anni spesso realizza anche installazioni effimere ed opere in altre città, non solo in Sardegna.

Negli anni novanta le sue opere appaiono come una reinterpretazione del suo percorso complessivo ed i vari cicli si assemblano armonicamente l’uno con l’altro; la velocità inattesa dei segni-disegni si fonde con i grovigli di fili e di corde di telaio e di Geografie. In questo contesto storico il suo lavoro sarà molto apprezzato anche a livello internazionale; a questi anni risale l’amicizia con lo stilista Antonio Marras e le cantanti Marisa Sannia e Elena Ledda.

Va segnalata, infine, la profonda attenzione dedicata da Maria Lai al mondo delle fiabe, dei giochi, delle parole dell’infanzia. Di qui il suo continuo coinvolgimento nelle esperienze scolastiche dei laboratori per insegnare la lingua dell’arte (da Prato, a Roma, a Foggia e tanti altri), “di cui ancora, ripeteva l’artista, non esiste un sillabario Scolastico“. Scrive Maria Lai: “Le parole sono di tante lingue, le religioni di tanti popoli, la scienza di tanti tempi storici. Solo l’arte è una per tutti i tempi e per tutti gli esseri umani” (Curiosape).

Potere e Testimonianze di Legalità

Potere: il potere gentile della creatività artistica.

Testimonianze di legalità: difesa dell’ambiente incorrotto.

Video

A cura di...

Franca Pinto Minerva, Rosa Gallella, Elena Luviso