Maria Teresa De Filippis

La ragazza che correva troppo

Maria Teresa De Filippis, bellissima e determinata, è stata senza ombra di dubbio una pioniera.

Tenace donna del Sud che ha contribuito concretamente all’emancipazione delle donne italiane ed europee. Laureata in ingegneria, era l’unica donna del suo corso. E’ entrata nella storia degli sport motoristici perché è stata la prima donna in assoluto a correre nel Circus della Formula Uno.

Accadde nel 1958,al Gran Premio del Belgio, al volante di una fiammante Maserati 250F, lo stesso modello guidato dagli assi delle piste del tempo: il grandissimo Juan Manuel Fangio e Stirling Moss. Un siluro rosso da 240 cavalli capace di sviluppare una velocità massima di 290 km/h.

La De Filippis però non si lasciò intimorire né dagli avversari né dalla potenza del sei cilindri del Tridente e corse ancora a Monaco, in Francia, in Portogallo ed anche in Italia, a Monza, la cattedrale della velocità per antonomasia. Quel sette settembre Maria Teresa era in ottava posizione quando, al 57° giro, fu costretta al ritiro per un maledetto problema alla biella. Che peccato. L’anno dopo, nel ’59, passo alla Porsche.

Nello stesso anno abbandonò la carriera dopo la morte per incidente di Jean Behra avvenuta al Gran Premio di Germania, titolare della scuderia per la quale gareggiava e suo amico che in quella gara l’aveva sostituita all’ultimo momento, anche utilizzando la vettura con la quale avrebbe dovuto correre lei. Fu uno shock enorme, un pesante fardello difficile da sopportare. Dopo di lei altre due italiane, Giovanna Amati e Lella Lombardi, hanno corso in Formula Uno.

Ancora oggi gli amanti del motori rombanti e delle bandiere a scacchi non le hanno dimenticate. Maria Teresa, per la sua assoluta pervicacia, la sua ferrea volontà, è uno splendido esempio per tutte quelle donne che corrono. Non solo in pista, ma anche e soprattutto nella vita.

Nella sua carriera la de Filippis fu una pioniera e dovette affrontare e superare molti pregiudizi, come quando il direttore di gara del Gp Francia a Reims le proibì di correre sostenendo che l’unico casco che una donna dovesse indossare era quello del… parrucchiere.

Potere: Saper correre in pista e nella vita.

Legalità: Mettersi alla prova senza trucchi e senza compravendite.

Annamaria Ferretti