Elsa Morante

Il volto della lingua italiana pura

Elsa Morante nasce e trascorre l’infanzia a Roma. Fin da giovane si dedica alla letteratura per bambini e ragazzi.

Il suo primo libro, II gioco segreto, viene pubblicato nel 1941. I suoi libri contengono anche le illustrazioni da lei eseguite.

Nel 1936 conosce Io scrittore Alberto Moravia, che sposera nel 1941. Insieme frequentano intellettuali e uomini di cultura dell’epoca, tra i quali Pierpaolo Pasolini e Umberto Saba.

Durante la seconda guerra mondiale, quando Roma viene occupata, Elsa e Alberto sono costretti a fuggire a Fondi, nei pressi di Latina, per sfuggire alle rappresaglie naziste. Questa zona dell’ltalia centro meridionale apparira spesso come sfondo ai suoi romanzi.

In questo periodo inizia a stendere Menzogna e sortilegio, pubblicato nel 1948, che merita nello stesso anno il Premio Viareggio.

In seguito Elsa Morante coltiva il suo interessa per il Cinema. Tra il 1951 e il 1952 tiene alla radio un programma di critica cinematografica. Rilevante nel suo interesse per la settima arte e la sua amicizia con Pasolini: fa anche un breve cameo nel film Accattone del 1961, collabora spesso come aiuto-regista e nella realizzazione delle colonne sonore.

Nel 1957 vince il Premio Strega con il romanzo di formazione L’Isola di Arturo, di cui verra anche prodotta una trasposizione cinematografica.

Durante i primi anni sessanta raccoglie i suoi racconti ne Lo scialle andaluso. Nel 1961 si separa da Alberto Moravia, dopo aver intrattenuto una breve relazione con il regista Luchino Visconti.

Durante gli anni settanta si occupa della stesura e della pubblicazione del romanzo La storia, ambientato a Roma durante la seconda guerra mondiale.

L’ultimo romanzo di Elsa Morante é Aracoeli, pubblicato nel1982 e per il quale riceve il Prix Médicis. “Che il segreto dell’arte sia qui? Ricordare come l’opera si e vista in uno stato di sogno, ridirla come si e vista, cercare soprattutto di ricordare. Ché forse tutto l’inventare é ricordare“, come dice Elsa.

Potere: “E curioso come certi occhi serbino visibilmente l’ombra di chi sa quali immaqini, già impresse, chi sa quando e dove nella retina, a modo di una scrittura incancellabile che gli altri non sanno leggere – e spesso non voqliono”.

Testimonianza di legalità: presentare la crudezza della realtà dando la possibilità di poterla modificare

Maria Santagostino, Claudia Cammeo, Annamaria Liberatore