Carla Capponi

Carla Capponi

Dati anagrafici

Cognome: Capponi

Nome: Carla

Nata: 7 dicembre a Roma – 24 novembre 2000 Zagarolo

Cittadinanza: Italiana

Residenza: Italia – Francia – Stati Uniti

Stato civile: Coniugata

Professione: Partigiana, Politica

Connotati e contrasseqni salienti: Consapevolezza precoce – coraggio – altruismo

Statura: Media

Capelli Scuri

Occhi: Innamorati della liberta

Pittogrammi

La sua storia

La resistenza con un cuore di donna

La storia di Carla Capponi ci parla delle tante donne protagoniste della Liberazione dal nazifascismo.

Quella delle donne fu una resistenza civile e partigiana, senza le armi e con le armi: alcune ebbero un ruolo fondamentale come staffette partigiane, altre furono costrette dagli eventi a imbracciare il fucile o a partecipare alla Resistenza con azioni di sabotaggio e attentati, come Carla Capponi.

Carla Capponi aveva già dovuto abbandonare i suoi studi in Legge, quando decise di prendere parte, dopo l’8 settembre 1943, alla Resistenza. Divenne una “gappista”, aderì cioè ai Gruppi di Azione Patriottica (GAP) organizzati per sabotare i nazifascisti e le loro violenze.

Fu nominata vice comandante di una formazione operante a Roma e in provincia; nella primavera del 1944 fu tra coloro che, come il suo futuro marito Rosario Bentivegna, organizzarono ed eseguirono l’azione gappista di Via Rasella, contro un contingente dell’esercito tedesco; azione che i nazisti presero a pretesto per la feroce strage delle Fosse Ardeatine.

Riconosciuta partigiana combattente con il grado di capitano, è stata decorata della Medaglia d’Oro al valore militare. Tra le motivazioni si legge: “Partigiana volontaria, ascriveva a sé l’onore delle più eroiche imprese nella caccia senza quartiere che il suo gruppo d’avanguardia dava al nemico”.

Più volte parlamentare del PCI, ha fatto parte, sino alla sua morte, avvenuta nel 2000, del Comitato di presidenza deII’ANPI. E tra i simboli più importanti della partecipazione delle donne alla costruzione dell’Italia libera e democratica, un simbolo della Resistenza e di tutte le donne libere che, sfidando la dimensione privata in cui erano state relegate dalla cultura patriarcale, condussero il nostro Paese verso l’acquisizione di diritti, libertà e autonomia che il Fascismo aveva negato verso una maggiore giustizia sociale, verso il suffragio universale, soprattutto, verso la scrittura della nostra Costituzione e dei suoi principi di solidarietà, di pari dignità tra donne e uomini, di ripudio della guerra, di libertà di culto, di espressione, di pensiero.

Scrive con cuore di donna la sua autobiografia.

Potere e Testimonianze di Legalità

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A cura di...

Valeria Fedeli, Valeria Di Nunzio