Angela Gotelli
Dati anagrafici
Cognome: Gotelli
Nome: Angela
Nata: Albareto, 28 febbraio 1905 e Albareto, 21 novembre 1996
Cittadinanza: Italiana
Residenza: Roma-Italia
Stato civile: Nubile
Professione: Resistente-Insegnante-Parliamentare
Connotati e contrassegni salienti: amore per la gente, ferma e decisa
Statura: media
Capelli: Castani
Occhi: scuri
La sua storia
Angela Gotelli appartiene a quel gruppo di donne che hanno conquistato i diritti di cui noi donne godiamo oggi e che ci inorgogliscono.
Del suo paesino fu anche sindaco dal 1951 al 1958. Studia al liceo a La Spezia, dove ha avuto come compagna di classe e amica Itala Mela, una mistica ora dichiarata Beata.
Con Lei ha frequentato l’Università di Genova ed è stata anche consigliera nazionale della FUCI (Federazione Universitari Cattolici Italiani). Arrivano anni terribili. La Spezia, tra aprile e giugno 1943, subisce massicci bombardamenti che distruggono gran parte della città. Molti gli sfollati e la Gotelli nel suo comune, Albareto, si dedica a fare scuola ai bambini sfollati. Partecipa attivamente alla Resistenza e nella sua casa natale era ospitato il locale comando partigiano.
Nell’Assemblea Costituente, Angela Gotelli ha fatto parte della Commissione dei 75 che predispose il testo della Costituzione approvata nel 1947 e ha lavorato a fianco di Nilde Jotti nella sottocommissione Diritti e Doveri dei cittadini.
E’ stata rappresentante di quel cattolicesimo che ispirò un clima di rinnovamento e di libertà nella società italiana. Due occasioni speciali sono alla base della sua cultura politica: la frequentazione della “Comunità del Porcellino” che costituivano un sodalizio di convivenza e del gruppo che redasse il “Codice di Camaldoli”; l’unica donna insieme a lei era un’altra Costituente, Laura Bianchini, con cui visse a Roma.
A me è caro ricordare che giovane donna di 35 anni, nubile, quando scoppia la guerra decide di farsi crocerossina. A guerra finita torna a insegnare. A Camaldoli, partecipa alla discussione punto Supunto a quel programma di politica economica insieme a quei Compagni che sarebbero divenuti protagonisti della politica nel dopoguerra.
Lei, che si era laureata a ventuno anni con una tesi su San Bernardino da Siena, che trattò la questione del denaro e dell’usura, ha ben condiviso un punto particolare del programma sulla ricchezza. Ecco il testo: “un buon sistema economico deve evitare l’arricchimento eccessivo che rechi danno a un’equa distribuzione; e in ogni caso deve impedire che attraverso il controllo di pochi su concentramenti di ricchezza, si verifichi lo strapotere di piccoli gruppi sull’economia“. Che preveggenza!
E’ stata rieletta per tre legislature assolvendo incarichi governativi. A lei dobbiamo la riforma della scuola elementare, nel 1957, che introduce i cicli didattici, col fine di ridurre le bocciature; si sarebbe potuto bocciare cioè solo alla fine del ciclo.
Dopo l’attività in Parlamento, è stata nominata presidente dell’Opera nazionale maternità e infanzia (Onmi), dal 1963 al 1973. Ho trovato un suo ricordo della ormai conclusa esperienza romana, che sembra far dimenticare i successi ottenuti da tutta quella generazione, cui dobbiamo tanto.
Confessa: “Inclinerai a credere che la mia non breve attività parlamentare mi volge a pensieri poco lieti, all’infuori dell’esperienza tratta dalla biblioteca che mi fu di buon nutrimento e a parte la gran gentilezza e la non meno grande preparazione del personale“. Sottoscrivo l’ultima affermazione, che coincide col mio ricordo. Per il resto, tocca forse a tutti noi preparare degni rappresentanti in Parlamento.
Potere e Testimonianze di Legalità
Potere: la fede religiosa come programma di azione sociale.
Legalità: I diritti come amore per il prossimo.
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A cura di...
Maria Pia Garavaglia, Elena Luviso